Tag Manager Server-Side: perché non è ancora diffuso?
Negli ultimi anni, il mondo del marketing digitale è stato rivoluzionato dall’adozione di strumenti di gestione dei tag come Google Tag Manager, che ha semplificato la vita di marketer, sviluppatori e analisti.
Tuttavia, nonostante i vantaggi evidenti dell’approccio server-side offerto da Google Tag Manager Server-Side, molte agenzie digitali non hanno ancora abbracciato pienamente questa tecnologia.
In questo articolo esploreremo le ragioni per cui molte agenzie digitali non sfruttano ancora Tag Manager server-side e i vantaggi che stanno potenzialmente perdendo.
Mancanza di conoscenza e formazione tecnica
Uno dei motivi principali per cui le agenzie digitali non sfruttano Tag Manager Server-Side è la mancanza di formazione tecnica. L’implementazione server-side richiede competenze più avanzate rispetto all’approccio tradizionale client-side. Molti professionisti del marketing digitale sono abituati a configurare i tag nel browser e potrebbero non avere esperienza con la gestione dei server o con concetti come proxy server, cloud computing, o API server-side.
La complessità tecnica
Passare dal client-side al server-side comporta una curva di apprendimento significativa. Invece di lavorare con il codice JavaScript in esecuzione nel browser, l’implementazione server-side richiede la comprensione di come configurare un server, monitorare le richieste HTTP, e gestire l’integrazione con servizi cloud (come Google Cloud). Questo rappresenta un ostacolo non indifferente per molte agenzie, specialmente quelle di piccole o medie dimensioni che non hanno risorse tecniche dedicate.
Percezione di costi elevati
L’implementazione di Google Tag Manager Server-Side può sembrare, a prima vista, costosa. Oltre ai costi del server, le agenzie devono considerare il tempo e le risorse necessarie per configurare e gestire l’infrastruttura server-side. A differenza di GTM client-side, che è gratuito, l’approccio server-side comporta l’utilizzo di piattaforme cloud (come Google Cloud o AWS) per ospitare il container server-side. Questo può comportare costi variabili in base al volume di traffico gestito e alle risorse cloud utilizzate.
Per molte agenzie, specialmente quelle che lavorano con budget ristretti, questo può sembrare un investimento rischioso. Nonostante i potenziali benefici a lungo termine, l’investimento iniziale e i costi operativi possono scoraggiare le agenzie dall’adottare questa tecnologia.
Sottovalutazione dei benefici a lungo termine
Un altro motivo per cui le agenzie digitali non stanno adottando Tag Manager server-side è la sottovalutazione dei vantaggi a lungo termine. Sebbene ci sia un costo iniziale e un aumento della complessità, i benefici nel medio e lungo termine possono essere significativi:
Maggiore precisione nei dati raccolti
Riducendo l’interferenza dei browser e dei blocchi degli ad-blocker, l’approccio server-side consente di ottenere dati di tracking più accurati e completi.
Miglioramento delle performance
Poiché la maggior parte delle elaborazioni avviene lato server, la velocità di caricamento della pagina può migliorare, migliorando così l’esperienza utente e, di conseguenza, i tassi di conversione.
Maggiore controllo sulla privacy
In un’era in cui la privacy è una priorità, l’approccio server-side consente alle aziende di gestire meglio i dati personali e conformarsi alle normative come il GDPR, controllando quali informazioni vengono condivise con terze parti.
Molte agenzie, però, non vedono subito questi vantaggi o non riescono a quantificarli adeguatamente, preferendo rimanere con il più familiare approccio client-side, nonostante le sue limitazioni.
Falsi miti sull’implementazione
Esistono anche diversi falsi miti che circondano GTM server-side, che possono scoraggiare le agenzie dall’adozione. Alcuni di questi includono:
Solo per siti ad alto traffico
Molti credono che GTM server-side sia adatto solo per grandi aziende o siti con un volume di traffico molto elevato. In realtà, anche siti di dimensioni più piccole possono trarre vantaggio da un approccio server-side, soprattutto per migliorare la qualità dei dati.
Difficoltà di integrazione
Alcune agenzie temono che passare al server-side complichi l’integrazione con strumenti di terze parti come Google Analytics o Facebook Pixel. In realtà, con la giusta configurazione, Tag Manager server-side può funzionare in sinergia con la maggior parte degli strumenti già in uso.
Compromesso sulla flessibilità
Esiste la percezione che l’approccio server-side limiti la flessibilità del tracciamento. Al contrario, offre maggior controllo su ciò che viene tracciato e come.
Resistenza al cambiamento
Infine, un fattore importante è la resistenza al cambiamento. Le agenzie digitali sono spesso abituate a lavorare con strumenti e metodologie consolidate. L’implementazione di nuove tecnologie richiede un cambiamento nei processi e nelle competenze, cosa che può risultare scoraggiante per molti team, specialmente in un settore in continua evoluzione come quello del marketing digitale.
L’implementazione di Tag Manager server-side non è sempre una necessità impellente per tutte le aziende, e molte agenzie preferiscono aspettare fino a che non vi sia una richiesta esplicita o un bisogno chiaro da parte dei clienti.
Nonostante le potenziali sfide, Google Tag Manager Server-Side rappresenta una grande opportunità per le agenzie digitali che vogliono migliorare l’accuratezza del tracciamento, ottimizzare le performance dei siti e rafforzare il controllo sulla privacy dei dati. Sebbene molte agenzie non abbiano ancora fatto il salto, quelle che riescono a superare le barriere iniziali possono trarre significativi vantaggi competitivi.
La chiave per l’adozione sta nella formazione, nella comprensione dei benefici a lungo termine e nella capacità di gestire il cambiamento tecnologico. È probabile che, con l’aumentare della consapevolezza dei vantaggi offerti dall’approccio server-side, vedremo sempre più agenzie adottare questo modello, rendendo i loro servizi più efficaci e competitivi.